In ambito lavorativo, le scarpe antinfortunisctiche sono pensate per l’utilizzo in ambienti che richiedono una protezione costante. Se in origine venivano utilizzate in situazione di alto rischio di pericolo, le attuali normative hanno reso obbligatorio l’utilizzo di esse in altri campi, addirittura fino ad arrivare a bar e ristoranti.
Le scarpe antifortunistiche che sono previste dalla nostra legislatura devono rispettare le norme europee varate nel 2012, che sono state recepite anche dal nostro Parlamento. Esse definiscono i tipi di calzature e il loro grado di protezione, nello specifico:
- ISO 20345: scarpe di sicurezza. Devono avere un puntale rigido capace di resistere senza rompersi alla caduta di un peso di circa 20 chilogrammi (200 Newton) da 1 metro di altezza (200 Joule di energia trasmessa).
- ISO 20346: scarpe di protezione. Il puntale deve resistere senza rompersi alla caduta di un peso di circa 20 chilogrammi (200 Newton) da mezzo metro di altezza (100 Joule di energia trasmessa).
- ISO 20347: scarpe da lavoro. Non hanno il puntale.
Quindi, che tipo di scarpa mi serve ?
Le norme UE pervedono innanzitutto due tipi di scarpa:
- Tipo I: realizzate in cuoio o altri materiali;
- Tipo II: fabbricate in gomma o in prodotti polimerici (diversi tipi di plastiche), e dunque impermeabili e pensate per chi debba agire in ambienti con presenza di acqua, fango o liquidi.
Vi sono inoltre dei requisiti opzionali, sempre previsti dalla normative europee, che le diverse calzature possono avere; potete consultare l’intera lista su questa pagina. Occorre notare che quando si acquistano delle calzature antifortunistiche, esse devono riportare la certificazione CE, appunto per indicare che si tratta di prodotti che rispondono alle normative UE.
SCARPE DI TIPO I: SB Le calzature di Tipo I prevedono la scarpa antinfortunistica “base” che è identificata con il codice SB e che presenta un puntale rinforzato in acciaio per proteggere le dita dei piedi dalla caduta di oggetti pesanti, mentre la sua suola è resistente agli oli. Si tratta insomma di una scarpa piuttosto leggera e antiscivolo il cui look è praticamente simile a una sneaker. Sono infatte adatte per i baristi e per chi si svolga la propria opera in laboratori o industrie alimentari, nonché in aziende farmaceutiche.
SCARPE DI TIPO I: S1 Le calzature identificate con il codice S1 presentano anch’esse la protezione in punta, ma la loro suola tutela maggiormente il lavoratore in quanto non solo è antiscivolo per quel che riguarda gli oli, ma anche per gli idrocarburi. Inoltre l’area del tallone è strutturata come shock absorber per evitare di trasmettere gli urti che, con l’andar del tempo, potrebbero portare a dei problemi per quel che riguarda la corretta deambulazione. Sono l’ideale anche per chi svolge mansioni all’esterno o per chi si trovi a lavorare occasionalmente in cantieri dove si può riscontrare la presenza di chiodi, calcinacci, schegge di legno o di metallo. Sono quindi perfette sia per meccanici, sia per quegli artigiani come gli elettricisti, i falegnami, gli idraulici
SCARPE DI TIPO I: S2 Le scarpe identificate con il codice S2 aggiungono anche l’idrorepellenza all’acqua, ciò non significa però che possano essere considerate totalmente impermeabili perché l’acqua può penetrare tra la suola e la tomaia, si tratta insomma di calzature che assicurano il piede asciutto in caso si lavori all’esterno.
SCARPE DI TIPO I: S3 La categoria S3 prevede che, oltre alle caratteristiche appena elencate, figuri anche la soletta antiperforazione per lavorare in sicurezza su terreni accidentati e nei cantieri. Ideali per l’edilizia, per chi opera in agricoltura e in officine.
SCARPE DI TIPO II: S4 & S5 Le calzature in gomma e in materiali polimerici, cioè quelle totalmente impermeabili che possono sopportare l’immersione in acqua e che sono classificate come Tipo II, portano invece i codici S4 ed S5. Le prime sono fornite di puntale rinforzato, suola antiscivolo e antistatica e protezione del tallone, le seconde (S5) aggiungono a tali caratteristiche anche la lamina antiperforazione. Gli stivali S4 sono invece le calzature da indossare per chi lavora in impianti di lavaggio, in aziende zootecniche e in industrie dove sia prevista la presenza di fondi bagnati. Nel caso i fondi registrino anche la presenza di chiodi, sassi, schegge metalliche, vanno preferiti i modelli S5 che sono dotati anche di lamina antiperforazione.
Qualche consiglio nella scelta della scarpa
Oltre alla classificazione relativa al livello di protezione vi consigliamo di tenere in considerazione i seguenti fattori:
- Calzata: riferita alla larghezza della scarpa in corrispondenza della pianta del piede. Per le calzature femminili, in particolare, vi sono modelli che possiedono una calzata più stretta.
- Tomaia: a seconda del materiale della tomaia, la scarpa risulta traspirante, impermeabile o protettiva nei confronti di acidi e calore.
- Leggerezza: il peso delle scarpe dipende molto dal materiale del puntale; il più leggero è il composito, mentre l’alluminio è un pò pesante.
- Flessibilità: se per lavoro siete costretti a stare per molto tempo piegati o inginocchiati questo elemento richiede una valutazione primaria.
Vi consigliamo inoltre di passare in negozio, per ricevere assistenza e chiedere informazioni sui modelli di scarpe antinfortunistiche che possiamo fornirvi, oltre che visitare la sezione dedicata nel nostro catalogo online!