Plastica, carta, vetro, indifferenziato (o residuo) e… umido: quello nel sacchetto piccolo, che puzza e che tende a rompersi perché è in carta o mater-bi. Un problema in molte cucine italiane, specie nei piccoli appartamenti di città.
Ci sarebbe però una soluzione al problema. Neppure tanto nuova, visto che nata nel 1927: il tritarifiuti domestico o meglio il dissipatore di rifiuti alimentari
, quello che si vede in moltissimi film e telefilm americani. Di solito, quando ne sentiamo parlare per la prima volta, viene spontaneo porsi queste domande:
Come funziona un dissipatore alimentare?
Il dissipatore di rifiuti alimentari è un piccolo dispositivo che si installa all’interno del tubo di scarico del lavello della cucina. Naturalmente, si può scegliere anche di funzionalizzare a questo scopo il lavandino del bagno, della stanza adibita a lavanderia o quelli posti in giardino o sul balcone. In generale, per comodità, viene applicato in cucina, così da poter essere utile anche durante il lavaggio dei piatti, quando gli scarti alimentari vengono eliminati da stoviglie, padelle e pentole. Il dissipatore di rifiuti è composto da un cilindro con, alla base, dei martelletti che si muovono a grande velocità. In questo modo disgregano completamente gli scarti alimentari, rendendoli una poltiglia semi-liquida, che finisce nei tubi di scarico senza rovinarli né provocare cattivo odore. Il tritarifiuti domestico è un dispositivo assolutamente sicuro, anche se utilizzato dai bambini. Non ci si deve preoccupare di eventuali incidenti, perché sono progettati e realizzati per garantire la massima sicurezza d’utilizzo e rispondono a tutte le normative di conformità richieste dalla legge. Infatti, il tritarifiuti si posiziona all’interno del tubo di scarico ed è praticamente impossibile arrivare con le mani al meccanismo dissipante. Bisognerebbe introdurre la mano fin oltre il polso. Inoltre, se si desidera stare tranquilli soprattutto se ci sono bimbi o gatti ( che spesso saltano nei lavandini e introducono le zampette nello scarico, per giocare ) basta usare il tappo, con incastro a baionetta, e si ottiene una sicurezza del 100%.
Che vantaggi può portare un dissipatore di rifiuti alimentari ?
Installare un dissipatore da lavandino comporta una serie di vantaggi non trascurabili. Tra i più importanti:
- la comodità: non sarà più necessario portare fuori il sacco dell’umido, una o due volte al giorno. Tutto l’organico viene smaltito comodamente tramite il proprio lavello e ci si dovrà preoccupare solo dei rifiuti pesanti come lattine, carta e plastica che, solitamente, si gettano via a cadenza settimanale o mensile
- igiene: si elimina il sacchetto dell’umido. Questa è una cosa importante a livello d’igiene, perché spesso i rifiuti umidi conservati nell’area sotto il lavandino generano cattivo odore, gocciolano, sporcano
- si contribuisce al benessere del Pianeta: ogni giorno vengono stoccati infiniti quintali di rifiuti in tutte le discariche italiane. Questo è davvero un problema che sta affliggendo tantissime città. I rifiuti abbandonati all’aria e al sole producono tossine pericolose per la salute dell’uomo e attirano insetti, parassiti e animali. Dissipare l’umido in casa propria è un gesto etico e morale di tutto rispetto, che contribuisce attivamente a ridimensionare e contenere il problema
- risparmio: nei Comuni dove le tasse sui rifiuti vengono calcolate con la tessera magnetica si può arrivare a risparmiare fino a 300 euro l’anno, evitando di gettare l’umido nei cassonetti elettronici. Inoltre, non è da sottovalutare il risparmio sui sacchetti. Una famiglia può arrivare a consumare anche 2/3 buste biodegradabili al giorno per la conservazione dell’umido. A fine anno, la cifra risparmiata non è così minima come potrebbe sembrare
- meno incidenti in casa: chi ha animali domestici sa quanto amino, appena possono, andare a rovistare nel secchio dell’umido. Eliminandolo, si eviteranno tutte quelle situazioni in cui, tornati a casa dopo qualche ora di assenza, tocca pulire tutta la cucina perché il cane o il gatto sono riusciti a rovesciare il sacchetto della spazzatura e sporcare dappertutto
Inquina le acque?
No. A patto di dissiparvi, ovviamente, solo la frazione umida dei rifiuti. Se lo scarico va in fognatura, anzi, aiuta la “forza” di depuratori e fosse biologiche. Nessun problema anche per i tubi e condotte: il dissipato è al 90% acqua e al 10% cibo triturato. Molto più liquido di un passato di verdura.
Investire in un dissipatore di rifiuti alimentari conviene?
Scegliere un dissipatore alimentare è una scelta conveniente e pratica. Permette di eliminare di fatto il sacchetto dell’umido e dalla tediosa noia giornaliera del portarlo fuori, cercare il cassonetto adeguato e sperare che non sia pieno, pena dover fare altri chilometri per cercarne un altro. Addio cattivi odori, soprattutto nei piccoli appartamenti e nella bella stagione, quando il caldo promuove la fermentazione veloce dei residui alimentari. Fa risparmiare in termini di tempo e denaro, anche solo per i sacchetti biodegradabili che si è costretti ad acquistare per gettare via l’umido in modo regolare e legale. Infine, smaltire il proprio umido direttamente nel lavandino di casa, contribuisce a diminuire l’accumulo di spazzatura nei cassonetti, per le strade e nelle discariche, sollevando la comunità da problemi visti e rivisti in tutti i telegiornali italiani. Smaltire l’organico in autonomia è pratico, salutare e una buona scelta a livello di senso civico, etico e morale. Inoltre, meno spazzatura in discarica significa anche meno esalazioni di tossine nocive in tutta la zona circostante, con un netto miglioramento della qualità non solo dell’aria ma anche dei prodotti agricoli coltivati in zona e irrigati con acqua locale.